\b0 La storia del patriarca Abramo Φ narrata nel libro della\b \cf4 \ATXht724 Genesi\b0 \cf0 \ATXht0 .
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Abramo part∞ dalla cittα di Ur, in cui viveva, spinto dalla voce di Dio a trovare una terra nuova per la sua discendenza. Aveva davanti a sΦ una strada obbligata, lungo il corso del fiume Eufrate, verso nord-ovest, fino in Turchia, ai confini con l'
Anatolia. Un percorso di quasi mille chilometri, fino al centro carovaniero di Carrαn. Mille chilometri a piedi, con masserizie e bestiame. Dopo la morte del padre Terach, Abramo riprese nuovamente il viaggio dirigendosi verso la terra di Canaan, a sud,
per altri 650 Km. Poi una grave carestia spinse la trib∙ di Abramo ancora pi∙ a sud, fino in Egitto, probabilmente lungo la via di Sur. Al suo ritorno dall'Egitto, Abramo e la sua gente si fermarono a BetΦl; e qui nacquero i figli Ismaele ed Isacco.
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Il nome Abramo viene interpretato dagli autori biblici come "padre sublime" e anche come "padre di tutti i popoli". La sua trib∙ apparteneva forse ad una stirpe di seminomadi migratori e alcuni studiosi ritengono che si trattasse di un gruppo semita ch
iamato Habiru, dal quale potrebbe essere derivato il nome di Ebrei.\par
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\b Albero\par
\b0 Il giardino dell'Eden era pieno di alberi simbolici dalle virt∙ misteriose. Tra questi spiccavano due alberi eccezionali: l'Albero della vita e l'Albero del
la conoscenza del bene e del male.\par
Il primo albero era simbolo dell'immortalitα: chi mangiava i suoi frutti non moriva. Infatti, quando Adamo ed Eva furono cacciati dall'Eden, non poterono pi∙ mangiare dei frutti di quest'albero, poichΘ Dio mise a g
uardia un Cherubino armato di una spada fiammeggiante, e per questo divennero mortali. FinchΘ Adamo ed Eva vissero nel paradiso terrestre senza mangiare il frutto dell'Albero della conoscenza del bene e del male, furono felici e beati: non avevano bisogn
o di vestiti, non dovevano lavorare, erano immortali, senza dolori e senza malattie. Ma quando mangiarono il frutto della conoscenza e seppero distinguere il bene dal male si accorsero di essere nudi, se ne vergognarono e si coprirono con foglie e rami.
Mangiare i frutti di quest'albero significava dunque acquisire una conoscenza che segue i desideri dell'uomo, non tiene conto delle leggi di Dio e porta alla scoperta del male. \par
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\b Angelo\par
\b0 Spirito celeste, messaggero di Dio. La parola
italiana deriva dal latino \i angelus\i0 , trascrizione della parola greca \i angelos\i0 che significa annunciatore, messaggero. Fu questo il termine usato da coloro che furono incaricati di tradurre la Bibbia dall'ebraico al greco (i Settanta), per esp
rimere la parola ebraica \i mal'ak\i0 .\par
Gli angeli, come messaggeri di Dio presso l'uomo, appaiono sin dai racconti pi∙ antichi della tradizione biblica; costoro parlano in nome di Dio e compiono per suo conto azioni meravigliose.\par
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\b Apos
tolo\par
\b0 Fin dall'inizio della sua predicazione, Ges∙ condivise la missione di annuncio e di salvezza con i suoi apostoli. Erano uomini scelti direttamente da lui, dodici eletti con il compito di diffondere nel mondo la parola di Dio, costituiti a f
ondamento e servizio della nuova comunitα di fede. Erano dodici come le trib∙ di \b \cf4 \ATXht732 Israele\b0 \cf0 \ATXht0 , chiamati con la parola greca apostoli che significa "inviati". \par
Il primo Φ Simone, da Ges∙ chiamato \b \cf4 \ATXht754 Pietro
\b0 \cf0 \ATXht0 , e poi \b \cf4 \ATXht749 Andrea\b0 \cf0 \ATXht0 , suo fratello. Poi i figli di Zebedeo, Giacomo e \b \cf4 \ATXht726 Giovanni\b0 \cf0 \ATXht0 . Seguono \b \cf4 \ATXht723 Filippo\b0 \cf0 \ATXht0 e \b \cf4 \ATXht750 Bartolomeo\b0 \cf0 \ATXht0 , Tommaso, detto Didimo, e Matteo il Pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, \b \cf4 \ATXht760 Simone\b0 \cf0 \ATXht0 il cananeo o lo zelota, e Giuda l'Iscariota, che poi lo trad∞. \par
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\b Arca\par
\b0 La \b \cf4 \ATXht709 Bibbia\b0 \cf0 \ATXht0 Φ molto precisa nel descriverci il mezzo con cui \b \cf4 \ATXht739 NoΦ\b0 \cf0 \ATXht0 salv≥ la sua famiglia e gli animali: l'arca, parola che traduce l'ebraico \i Tebαh\i0 , che significa cassa o scatola. Essa era stata costruita in legno di cipress
o e calafatata con pece; misurava 150 mt di lunghezza, 25 di larghezza e 15 di altezza; era disposta su tre piani ed aveva un tetto ed una porta laterale.\par